sabato 18 dicembre 2010

Nuova ciclabile di Via Nizza...

 Grazie all'utente Obelix80 del forum di SkyscraperCity possiamo testimoniarvi l'avanzamento della nuova pista ciclabile di Via Nizza, che procede contestualmente ai lavori della linea 1 della  metropolitana.

Come si evince dalle foto la pista non è separata dalla corsia riservata  agli altri veicoli mediante cordolo o barriera di protezione, ma  semplicemente da una striscia gialla a terra.




Stante la scarsa educazione civica imperante in Italia e la cronica scarsità di controlli da parte delle forze dell'ordine Migliora Torino ritiene che la pista necessiti perlomeno di un cordolo rialzato di protezione a tutela dell'incolumità dei ciclisti e a disincentivo della sosta e del transito illegali sulla pista ciclabile.
Sollecitiamo i lettori a scrivere all'Ufficio Biciclette del Comune di Torino, all'indirizzo biciclette@comune.torino.it per richiedere l'apposizione di un cordolo rialzato o altro strumento di separazione della pista dalla corsia riservata ai mezzi a motore.


martedì 7 dicembre 2010

Cartellopoli.com ancora sequestrato, parte la raccolta fondi

NdiMT: Pubblichiamo volentieri l'appello dei gestori di Cartellopoli.com

Cari amici che affermate e vi siete autoconvinti di avere a cuore e volere il bene della vostra città, è arrivato il momento di dimostrarlo. Mettendo mano al portafoglio. Ehi, ehi, niente paura: si tratta di pochi, pochissimi euro, ma significativi. Perché solo partecipando, tutti insieme, all’impegno anche economico che comporta mandare avanti una seria ed efficacie attività civica si può dire di “partecipare” veramente.
E non si tratta solo di raccogliere denari da mettere in cascina per recuperare il blog Cartellopoli, cancellato con la sola colpa di aver messo in seria difficoltà la lobby dei cartellonari romani denunziandone gli abusi. Si tratta anche di questo, certo, ma soprattutto si tratta di creare un fondo, un plafond condiviso da tutti, che permetta ai migliori cittadini di Roma di dire “tutto questo che stiamo facendo è anche un poco mio”. Dieci euro? Venti euro? Ma sì non di più. Via e-mail e in molti commenti c’è chi si è esposto dicendo di poter contribuire per 100, 500 o 1000 euro. In realtà preferiamo tante donazioni, ma piccole affinché un numero più vasto possibile di persone possa prendere parte alla formidabile rivoluzione, all’incredibile cambio di prospettiva e di mentalità che i blog civici stanno determinando.
Il fondo che creeremo grazie alle donazioni di tutti noi non sarà utilizzato solo per i guai con la giustizia di Cartellopoli. Sarà al contrario un tesoretto da utilizzare alla bisogna per tutte le ingiustizie tipo quella che il blog sta subendo in questi giorni. Querele, denunzie, cause, purtroppo temiamo di essere solo all’inizio. Più ci avviciniamo al nostro obbiettivo, ovvero eliminare dalla città la volgarità, la prepotenza, il crimine e lo scempio di quasi tutte le ditte cartellonare, più cercheranno di fermarci. E auguriamoci che lo facciano solo con le carte bollate e non con altro…
Ecco perché vi invitiamo a donare qualcosa di vostro tramite PayPal (è lo strumento più veloce e sicuro) e a far donare, a spargere la voce, a far sapere a tutti che ci sono delle persone che, senza alcun interesse, si stanno battendo per una città più bella e giusta e che hanno bisogno di un briciolo di aiuto. Ci serve per raccogliere risorse, ma ci serve anche per fidelizzare quanto più pubblico possibile attorno ai “nostri” temi: un conto è seguire una battaglia civica leggiucchiandone in giro, altro conto è autotassarsi (anche se per pochi euro). Scommettiamo che nel secondo caso la partecipazione sarà più sentita, calda, profonda, presente?
Le credenziali per controllare il conto donazioni saranno consegnate a diverse persone. Alle diverse anime del movimento anti-cartelloni. Per garanzia di tutti, dunque, saranno tre persone a detenere le password per controllare il conto, l’affluenza dei soldi, la loro eventuale spesa che sarà puntugliosamente comunicata a tutti. Tutti i donatori, salvo chi vorrà restare anonimo, saranno elencati nei vari blog aderenti a questo grande movimento civico che non ha eguali nella storia moderna.
Stiamo cambiando da dentro questa città e vi chiediamo un piccolo segnale di vicinanza e condivisione a quello che stiamo facendo e che faremo insieme.

NdiMT: seguite il link in basso per accedere alla pagina delle donazioni:

http://www.degradoesquilino.com/2010/12/cartellopoli-ancora-sequestrato-parte-la-raccolta-fondi.html

venerdì 3 dicembre 2010

Sequestro preventivo e oscuramento per il blog Cartellopoli.com


Ieri il responsabile di Cartellopoli.com, blog che denuncia e traccia le migliaia di installazioni abusive di cartelloni pubblicitari a Roma, ha comunicato che il sito è stato sottoposto a sequestro preventivo dalla magistratura.
La storia è molto semplice: il rappresentante legale di una azienda titolare di impianti pubblicitari, ha presentato nel novembre 2010 querela contro ignoti per il danneggiamento di molte di tali strutture. Il querelante dichiarava nella denuncia che collegava tali danneggiamenti agli interventi presenti su Cartellopoli.com incitanti al danneggiamento della cartellonistica pubblicitaria e riferenti di danneggiamenti effettuati. In particolare citava testi come i seguenti: "le brigate impegnate in bliz [così nel decreto] e sabotaggi sui cartelloni sono attivissime... i gruppi organizzati sul territorio che sono tanti e che si stanno sia organizzando sia moltiplicando... ogni giorno in cui ci sarà un'azione verrete informati e potrete partecipare anche voi agli interventi di gruppo che ormai si susseguono ogni sera".

In seguito a questa denuncia il pubblico ministero ha creduto di ravvisare gli estremi di reato di istigazione a delinquere e ha chiesto il sequestro preventivo del sito. Il giudice gli ha dato ragione e ha disposto il sequestro preventivo e l'oscuramento del sito perché "il permanere nel web delle pubblicazioni rende concreto e attuale il pericolo di ulteriori danni derivanti dalla loro diffusione".

Questi i fatti nudi e crudi. Noi di Migliora Torino crediamo che ci siano gli strumenti democratici e legali per combattere il degrado sociale in tutte le sue forme, compresa quella dell'abusivismo pubblicitario, e crediamo che quando dei cittadini esasperati buttano giù installazione pubblicitarie, non si stia diminuendo il degrado, ma si stia contribuendo a crearlo. E istigare alla distruzione di impianti pubblicitari è comunque sbagliato: essi vanno denunciati alle autorità competenti che devono rimuoverli se abusivi: quando le autorità competenti non li rimuovono nei tempi e nei modi previsti dalla legge le si denuncia per omissione d'atti d'ufficio. Detto ciò però non possiamo non fare ulteriori riflessioni: quanti impianti pubblicitari ha installato abusivamente la ditta querelante? Quante denunce di installazioni abusive fatte alla magistratura sono rimaste lettera morta? Perché una denuncia di un "cartellonaro" ha portato in meno di un mese l'oscuramente di un sito che fa il prezioso lavoro di denuncia dell'abusivismo pubblicitario, se pur con le maniere forti e a volte usando le espressioni sbagliate? Perché denunce di cartelloni pubblicitari abusivi non determinano la rimozione di questi neanche dopo mesi?

Il nostro blog è dalla parte di Cartellopoli.com.

Riteniamo che il blog abbia sbagliato ad ospitare quei messaggi. Secondo noi in futuro dovrà porre più attenzione nel moderare i contenuti che appaiono sul sito. Ma noi vogliamo che Cartellopoli.com continui il suo lavoro. Noi vogliamo ancora leggere le denunce delle varie installazioni abusive, vogliamo che le ditte che installano abusivamente questi impianti vengano fermate. Ci piacerebbe per esempio che la magistratura indagasse sulle ditte come la querelante e ci dicesse quanti impianti pubblicitari autorizzati e quanti non autorizzati tale ditte posseggono. Ci piacerebbe che si indagasse sulle possibili collusioni tra funzionari pubblici e pubblicitari. Ci piacerebbe che la magistratura facesse il suo lavoro con tale precisione e celerità SEMPRE e non solo contro un gruppo di cittadini che pubblica un blog.

Forza Cartellopoli.com tornate on-line, vi aspettiamo!

martedì 30 novembre 2010

Corso Marconi: pista ciclabile di giorno, parcheggio di notte

(dal blog Sun Salvario Views)

Ecco come si presentava la pista ciclabile di corso Marconi giovedì sera verso le 23. Speravamo che non fosse questo il suo destino, ma ce lo aspettavamo.
Fotografia di Randis Codemino
Corso Marconi è in via di ridefinizione nell'attesa di una futura pedonalizzazione ma, come è stato definito da Randis Codemino, oggi è "un mix urbano di sensi di marcia, piste ciclabili e fantasiosi stop, che hanno tramutato l'elegante corso nel manifesto internazionale del creativismo urbanistico."

Ed in più la pista ciclabile, nel tratto tra via Madama Cristina e corso Massimo d' Azeglio, sembra funzionare ad orari: di giorno vera pista ciclabile, attraversata pure da qualche bicicletta, e di notte, soprattutto nel weekend, un comodo parcheggio per chi si dirige nei numerosi locali della zona.

(http://sunsalvario.blogspot.com/2010/11/pista-ciclabile-di-giorno-parcheggio-di.html)

sabato 13 novembre 2010

Nasce l’Associazione Rispettando San Salvario

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:


Gentili amici di Migliora Torino,

sono un residente di San Salvario, “soffro” anch’io di movida molesta e da un po’ seguo il blog.

Volevo segnalarvi che anche a San Salvario è nato un Comitato spontaneo di cittadini costituitosi recentemente in un associazione culturale, di cui io sono uno dei fondatori; questa associazione, che abbiamo deciso di chiamare Rispettando San Salvario (in allegato un primo comunicato della stessa) è appena nata e stiamo incominciando ora a raccogliere le adesioni. Lo scopo dell’associazione è combattere il degrado del quartiere e, in cooperazione con altre, il degrado della nostra città. Vogliamo batterci non solo contro il disturbo notturno dei locali, ma anche per una migliore qualità della vita nel nostro quartiere, particolarmente problematica a causa di sporcizia, bivacco, ubriachezza molesta, sosta selvaggia, ecc. come probabilmente già sapete.

Vi chiediamo quindi di pubblicizzare la nostra iniziativa sul blog o con altri mezzi, al fine di poter coinvolgere il maggior numero di cittadini possibile. Da parte nostra abbiamo avuto riscontro, in questo nostro inizio promettente, di una maggiore sensibilità al problema da parte sia dei residenti sia delle istituzioni; riteniamo comunque che questo sia il momento per fare pressione e ottenere finalmente qualcosa di concreto dall’amministrazione e dalle istituzioni coinvolte; non dimentichiamo che il 2011 è l’anno non solo del 150° dell’Unità d’Italia, ma anche delle elezioni comunali e circoscrizionali.

Spero di poter contare sul vostro aiuto anche per far rete con altri cittadini di altri quartieri, se lo vorrete io e gli altri aderenti all’associazione potremo inviare documenti fotografici e non riguardanti i problemi di San Salvario e le nostre iniziative.

Sono a vostra disposizione per qualsiasi chiarimento, i miei recapiti sono sotto riportati.

Cordiali saluti

Roberto
risansalvario@gmail.com



Noi del blog Migliora Torino facciamo tantissimi auguri a Roberto e all’Associazione Rispettando San Salvario e rimaniamo a loro disposizione per pubblicare le future iniziative.
In bocca al lupo!
(Di seguito il comunicato ufficiale della nascita dell’Associazione)


Chiesa di San Salvario (Foto di Paolo Favaro - http://www.paolofavaro.com/)





È nata l'associazione:

«RI.SA»
«RISPETTANDO SAN SALVARIO»

È promossa dai cittadini del quartiere contro il degrado generato dalla movida selvaggia.

È rispetto per la salute e i sonni, per i cuori e i cervelli, per le arterie e le orecchie.

È rispetto per i nostri malati e i nostri anziani, per i nostri studenti e i nostri lavoratori.

È rispetto per le leggi, comprese quelle che vietano rumori e disturbo del riposo e delle occupazioni dei cittadini di giorno e ancora più di notte.

È rispetto per la Costituzione che tutela la nostra salute e promuove la pacifica e civile convivenza nelle comunità.

È rispetto per l'ambiente del nostro quartiere, degradato da sporcizia, bivacchi, movida selvaggia, droga, latrine a cielo aperto, occupazione indebita di suolo pubblico, sosta selvaggia, viabilità congestionata…


L'associazione RI.SA vuole:

  • favorire il coinvolgimento dei cittadini nella vita del quartiere
  • migliorare le condizioni di vivibilità, contrastando tutte le forme d'inquinamento nel rispetto delle leggi nazionali, regionali e comunali
  • svolgere un'opera di promozione e prevenzione della salute
  • costruire una rete di rapporti anche con i cittadini di altri quartieri vittime delle medesime cause di degrado.

Difendiamo le nostre vie e le nostre vite da:

  • inquinamento acustico
  • inquinamento ambientale.

Promuoviamo la vivibilità sociale.


ASSOCIAZIONE «RI.SA RISPETTANDO SAN SALVARIO»



Torino, 20 ottobre 2010

domenica 31 ottobre 2010

"Torino è pronta a sottomettersi al gran sacrifizio nell'interesse d'Italia."

In occasione dei festeggiamenti per il Centocinquantesimo Annirversario dell'Unità d'Italia, il blog Migliora Torino! vuole ricordare i Caduti di Torino del settembre 1864 e lo fa riportando integralmente il proclama dei Comitati Riuniti dei manifestanti, da essi redatto dopo gli eccidi.




PROCLAMA DEI COMITATI RIUNITI

Torino Agli Italiani 

Torino poteva tacere dinanzi al sangue che fu versato nelle sue vie. Torino non può tacere dinanzi alle calunnie con cui si tenta di separarla dall'Italia.
All'annunzio di una convenzione colla Francia, in cui ponevasi per guarentigia al potere temporale del Papa il trasferimento della capitale a Firenze, Torino si commosse, e le pacifiche ed ordinate dimostrazioni cominciarono col grido di Italia e Roma.
Se Torino s'ingannasse quando la convenzione colla Francia interpretava come abbandono di Roma, lo dicono ora ben chiaro i giornali ufficiali del Governo francese che ci annunciano essere il potere temporale del Papa una condizione indeclinabile alla costituzione politica d'Italia.
Alle grida di Italia e Roma, di Torino o Roma, di vogliamo l'unità d'Italia colla capitale in Roma, che si andavano levando per le vie della città, la polizia mal diretta, mal ordinata, mal inspirata rispose sguainando le daghe contro l'inerme popolazione.

— E Torino sentì fischiare per le sue piazze le palle omicide, e spargere per la demenza di chi ci governa nella commossa città la desolazione e la morte. Il Ministero doveva rendere conto di quel sangue e cadde, e la causa dell'umanità ha trionfato.

Non dimentichi ora l'Italia che Torino fu la prima ad applaudire al voto con cui il Parlamento proclamava doversi a Roma compiere i destini italiani.
Associandosi agli atti del risorgimento italiano essa ben sentiva sin da principio che le sue sorti municipali potevano trovarsi mutate. Però non ristette. Ella può sentire domestici danni, ma di questo solo, ora come ieri, si travaglia perché intiero si compia il programma nazionale.
Triste colui che sparge mal seme di civile discordia eccitando il sospetto sulla abnegazione nostra.
Noi vogliamo Roma!
Alle calunnie di costoro risponderemo colle parole di quell'illustre italiano che fu il conte di Cavour: Torino è pronta a sottomettersi al gran sacrifizio nell'interesse d'Italia.
Noi vogliamo Roma!
24 settembre 1864

mercoledì 6 ottobre 2010

Salviamo l'Osservatorio Meteorologico di Roma

Ci spostiamo temporaneamente a Roma per segnalare questa iniziativa dell'Associazione Bernacca:

Lo storico Osservatorio meteo del Collegio Romano, attivo da 228 anni dovrà lasciare la sede occupata dal 1879.
Nessuno, ad ora, sa dove sarà trasferito, ma la cosa più grave sta nel fatto che non si sa quale sarà la futura collocazione della Biblioteca, dell'immenso archivio storico e della collezione di antichi strumenti, meteo e non; un patrimonio inestimabile portato avanti per oltre due secoli da numerose personalità, con grande passione.
La scelta nasce dai tagli alla ricerca messa in atto il 27 settembre dal CRA ( Consiglio per la ricerca e per la sperimentazione in agricoltura).
Ci chiediamo come si possa prendere una scelta del genere, quali siano le motivazioni e come può un ente per la ricerca gettare al vento un archivio storico di "ricerca", costruito in oltre due secoli!
E' un atto di barbarie verso la storia, la cultura e la meteo Romana e Italiana.
Un pezzo di storia preso a calci, che una volta dilapidato non potrà mai più essere recuperato.
Risulta incomprensibile tale decisione anche perché, come è stato dichiarato dal personale dell'Osservatorio, "i locali sono in uso gratuito e il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali si è formalmente impegnato a sostenere tutte le spese di gestione".
La Biblioteca, nota come "Biblioteca Centrale della Meteorologia Italiana", dichiarata nel 1998 "bene immobile dello Stato", è composta da più di 15.000 testi di meteorologia e geofisica italiani ed esteri, rari e di pregio, alcuni risalenti al '500, ed è la principale memoria storica della tradizione meteorologica e geofisica italiana dell'età moderna, e nel corso dei secoli ha ospitato Galileo Galilei, padre Angelo Secchi, Enrico Fermi.
Oltre i testi vi sono molti strumenti meteo e sismici di grande valore che testimoniano l'evoluzione dei sistemi di misura nel nostro paese.
L'archivio storico meteorologico - uno dei pochi al mondo per serie meteo plurisecolari - consta di oltre SEI MILIONI di dati suddivisi per ogni variabile meteo.
L'Associazione Bernacca, che spera si uniscano altre associazioni meteo Italiane, è contraria a questa decisione.
Cercheremo di salvare il patrimonio inestimabile che qualche mente illuminata vuole dilapidare.

Firma la petizione per salvare l'Osservatorio!

sabato 2 ottobre 2010

La sosta "selvaggia" in Via Chiesa della Salute

Un lettore ci scrive:

Dopo aver letto il blog Migliora Torino, colgo l'occasione per segnalarvi brevemente una "violazione della civile convivenza" che avviene quotidianamente a Torino, per la precisione in Via Chiesa della Salute. Percorro questa via in auto molto spesso (1-2 volte al giorno), e puntualmente, in orario di apertura negozi, il transito dei veicoli è ostacolato da numerose macchine in doppia fila. Dov'è il problema? Il problema è che in via Chiesa della Salute c'è spazio fisico per sole 3 file di veicoli. La carreggiata è infatti suddivisa in tre corsie:
  • adiacente il marciapiede lato ovest, una corsia è riservata alla sosta dei veicoli
  • al centro, una corsia serve il transito verso sud
  • adiacente il marciapiede lato est, una corsia serve il transito verso nord, ma riservato ai mezzi pubblici
Stante la frequentissima presenza di veicoli in sosta in doppia fila, l'unica soluzione per poter percorrere la via consiste quasi sempre nell'invadere contromano, più  e più volte, la corsia i transito verso nord, riservata ai mezzi pubblici, al fine di aggirare i veicoli in sosta sulla corsia di transito verso sud. È da aggiungere che le due corsie di transito sono delimitate da dissuasori metallici, che devono essere quindi scavalcati con grande gioia degli pneumatici.
Multe sulle macchine in doppia fila? Mai viste UNA volta. Il forte sospetto è che questa pratica a dir poco incivile sia supportata per convenienza dai numerosi negozianti della suddetta via (che inoltre usufruiscono del rifornimento merci tramite... furgoni parcheggiati in doppia fila!).
Magari questa segnalazione servirà a poco, ma mi è sembrato giusto inviarla comunque.

Grazie per l'attenzione,

lettera firmata

Noi abbiamo poco altro da aggiungere, oltre che ringraziare il lettore per la segnalazione possiamo dire che il problema è noto e annoso e, anche a nostro giudizio, la repressione del comportamento incivile e illegale, è troppo blanda. Se la sosta in doppia fila è frequente, frequente deve essere il passaggio dei vigili con conseguente rilevamento delle infrazioni: un assioma molto semplice, che però forse sfugge ai responsabili della Polizia Municipale.

Per questo vi chiediamo di inviare la seguente e-mail all'indirizzo contactcenterpm@comune.torino.it:

OGGETTO: sosta illecita in Via Chiesa della Salute

Spett. Polizia Municipale,

con la presente si richiede un più efficace contrasto alla pratica di fermata e sosta "in doppia fila", posta in atto da molti automobilisti in Via Chiesa della Salute. Tale via è molto stretta ed il suddetto comportamento è, se possibile, ancora più dannoso del solito.
È necessario un più frequente pattugliamento da parte dei Vs. agenti per contrastare questo malcostume.
È consigliabile anche un frequente passaggio dei nuovi dispositivi "autodetector".

Si coglie l'occasione per porgere distinti saluti,

Nome Cognome

domenica 19 settembre 2010

Milano: aggressione ad un attivista antidegrado

Ci spostiamo a Milano per segnalare un fatto veramente molto triste. Un nostro amico, Danilo Taglietti, uno dei tre fondatori dell'associazione Programma Azione Navigli per il recupero e la valorizzazione degli storici navigli di Milano, è stato fatto oggetto di una violenta aggressione da parte di uno sbandato che, secondo diverse testimonianze, è solito passare le sue giornate a drogarsi nel quartiere.

La nostra ovvia solidarietà è non solo personale, ma anche ideologica, per così dire, giacché l'opera di Danilo è meritoria di ben altro che della violenza di un disadattato. Il degrado di un quartiere immancabilmente è associato al degrado delle persone e non è un caso che questo emarginato abbia pensato di esprimere le sue "argomentazioni" usando violenza su un suo "interlocutore". Né è un caso che nessuno dei numerosi passanti sia intervenuto in aiuto di Danilo.

Personalmente riteniamo corresponsabili di questa aggressione i milanesi: come cittadini, che girano la testa dall'altra parte o meglio la infilano sotto la sabbia come tanti struzzi, se mai ci fosse la sabbia in darsena; come istituzioni, con le loro immobilità e indolenza che rasentano l'omissione d'atti d'ufficio.

Un grandissimo abbraccio e augurio di pronta guarigione a Danilo, che dovrà essere sottoposto ad operazione chirurgica. Siamo a sua disposizione per qualsiasi comunicazione voglia fare sui suoi progetti di riqualificazione dei navigli.

Articoli sulla vicenda:
Corriere
Repubblica
PartecipaMi

sabato 18 settembre 2010

Settimana Europea della Mobilità Sostenibile - European Mobility Week

"La Settimana europea della mobilità è una campagna educativa sociale per sensibilizzare i cittadini a spostarsi coi trasporti pubblici, in bicicletta o a piedi e per incoraggiare le città europee a promuovere tali modalità di spostamento e investire nelle necessarie infrastrutture."

Così recita il sito ufficiale (in inglese), nel quale si legge anche che quest'anno la settimana va dal 16 al 22 settembre. Torino è una delle 1984 città europee (e non solo europee) che partecipano al progetto.

Nello specifico in Torino, la Settimana sarà concentrata nel solo giorno (perdonate il gioco di parole...) 22 settembre, che vedrà totalmente chiusa al traffico dalle 6 alle 22 Via Roma nel tratto tra Piazza Castello e Piazza San Carlo. Sono previste anche attività a margine, elencate di seguito:

In Via Roma dalle 10 alle 18:

  • Città di Torino - Ufficio Biciclette: informazioni, novità, distribuzione gratuita Mappa Piste Ciclabili e tanto altro ancora.
  • alle ore 11.30 presso lo stand della Città in via Roma: Conferenza Stampa di presentazione del Vademecum del Ciclista Urbano.
  • Noleggio gratuito biciclette: Club Amici della Bicicletta e Ufficio Biciclette.
  • Gratis la “Punzonatura antifurto”: marchiatura di un codice di identificazione sul telaio delle biciclette. Associazione Intorno e Ufficio Biciclette.
  • [TO]BIKE: informazioni, abbonamenti, gadget e tanto altro ancora.
  • Bike Pride in Mostra: le migliori foto del Bike Pride del 6 giugno 2010. Associazione Bici e Basta e MuoviEquilibri.
  • “In bici ci piace”: mostra fotografica “Il mondo della bicicletta e la bicicletta nel mondo” ideata e prodotta da FIAB e Legambiente Circolo di Rho - Ufficio Biciclette.
  • Ciclofficina mobile: per una perfetta messa a punto della propria bici. Associazione MuoviEquilibri.
  • “Club amici della bicicletta”: questionario-censimento sulla mobilità ciclistica con omaggi a tutti i partecipanti.
  • Ciclofficina per piccole riparazioni. Punto iscrizioni alla Ciclopasseggiata "Due ruote per amiche" del 26 Settembre.
  • “CRESS Coordinamento Regionale sulla Sicurezza Stradale”: presentazione del Progetto interistituzionale
  • “Ti MuOvi ?” (Mobilità Urbana autonOma per gioVani e bambIni).
  • “L’Energia sotto il naso”: cosa è possibile fare per risparmiare energia e ridurre l’inquinamento? Scoprilo entrando nell’InfoContainer sull’Energia del Museo A come Ambiente.
  • “La città possibile”: idee, sogni realizzati, esperienze e progetti, per reinventare le nostre città e renderle più belle e vivibili. Associazione La Città Possibile.
  • La campagna è vicina: informazioni, documentazione, esperienze. Coldiretti Torino.
  • Fattorie Didattiche: laboratori per ragazzi. Coldiretti Torino.
  • Degustazione gratuita di prodotti a KM 0: Donne Impresa e Coldiretti Torino.
  • Partite di “bike polo”: a cavallo di una bicicletta due squadre si sfidano colpendo la pallina con una mazza per fare goal nella porta avversaria. Associazione Torino Bike Polo.
  • Con la bici si fa tutto... anche il caffè!: Pedalando si ricarica una batteria... e il caffè è servito! Associazione MuoviEquilibri e studenti del Politecnico in collaborazione con CinemAmbiente.
Al Cinema Roma, dalle 9.30 alle 13:
  • “Al cinema in bici, la bici nel cinema”: Matinée ciclo-cinematografica con proiezione gratuita dei film cult “Ladri di biciclette” di V. De Sica e “Totò al giro d’Italia” di M. Mattoli. Associazione Trendy.
In Corso Mediterraneo angolo Corso Montevecchio; all'incrocio tra via Altessano, Corso Toscana e Corso Lombardia; in corso Francia angolo Corso Montecucco; all'incrocio tra Corso Traiano e Corso unione Sovietica:
  •  “Chi usa la bici… merita un premio”: presidio in 4 punti della città per monitorare l’utilizzo quotidiano della bici, con cioccolatini in omaggio. Associazione Bici&Dintorni.

In Piazza San Carlo, dalle ore 10 alle ore 18
  • “Lab…ici”: laboratorio di educazione alla mobilità in bicicletta per bambini e ragazzi di scuola primaria e secondaria di primo grado. Associazione Intorno.
Infine, per le scuole nei giorni 16, 17, 20, 21, 22 settembre dalle ore 9 alle 17 e per le famiglie sabato 18 e domenica 19 settembre dalle ore 14.30 alle 19.30, presso il Museo A come Ambiente di Corso Umbria, 90:
  • “Muoversi con leggerezza”: viaggi interattivi, laboratori tematici, giochi ed esperienze multimediali ed interattive sulla mobilità sostenibile.
 Di seguito la pagina ufficiale sul sito del Comune: link

    "Più controllo - Zero spaccio"



    "Più controllo - Zero spaccio", così la scritta sugli striscioni degli abitanti di Via Ceresole e limitrofe, in rivolta contro gli spacciatori che la notte assediano la zona.

    Quando le istituzioni latitano i cittadini cercano di rimediare da soli ai problemi, con il rischio però di peggiorare la situazione.

    Di seguito l'articolo de La Stampa sulla piccola manifestazione antidegrado dei cittadini: link all'articolo.

    mercoledì 21 luglio 2010

    Buon senso a due ruote

    (dal blog Amare Torino)

    Chi prende la bici per muoversi in città andrebbe apprezzato, in primo luogo da quegli stessi automobilisti che spesso gli strombazzano contro.

    Chi prende la bici, evitando così di prendere l'auto, libera spazio prezioso per chi alle quattro ruote con motore a scoppio proprio non può (non vuole?) rinunciare. L'uso delle bici, nella capitale dell'auto, andrebbe incentivato sul serio.

    Luca Rastello, su Repubblica, racconta una cosa che i ciclisti torinesi sanno già: le ciclabili son, salvo pochi casi, delle semplici strisce per terra.

    In Via Principe Amedeo, tra Via delle Rosine e Via San Massimo, tutte le sere vi sono macchine che stazionano perennemente in doppia fila. Sono sulla sponda opposta alla ciclabile, vero, ma questo obbliga l'automobilista in transito a invaderla, la ciclabile, che di fatto è tornata ad essere un normale pezzo di strada.

    (Peraltro: chi è il genio che si è inventato le ciclabili a senso unico?).

    (http://amaretorino.blogspot.com/2010/07/buon-senso-due-ruote.html)

    lunedì 19 luglio 2010

    La lotta delle formiche

    Pubblichiamo questo articolo, a firma di Giangiacomo Schiavi, pubblicato oggi dal Corriere.
    Ci ritroviamo perfettamente nella descrizione di queste formiche: per chi non l'avesse capito, il nostro è un blog di formichine :)

    Ma ecco l'articolo:

    RIBELLARSI AL DECLINO

    La lotta delle formiche

    Disagi e speranze nel Paese dei nessuno
    Quell’Italia che fa ancora il proprio dovere

    RIBELLARSI AL DECLINO
    La lotta delle formiche
    Disagi e speranze nel Paese dei nessuno
    Quell’Italia che fa ancora il proprio dovere
    Buongiorno. Sono il signore che paga il biglietto del tram. La volontaria che assiste gli anziani soli. Il cittadino che non evade le tasse. La signora che chiede per favore. Il pensionato che fa la coda negli uffici. La dirigente che sa ascoltare. Il medico che non guarda l’orologio. L’artigiano che non bara sui conti. Lo studente che non crede alle lotterie.
    Io non sgomito. Non appaio. Non cerco scorciatoie. Non mi arrendo. Lavoro a volte anche per gli altri. Mi fermo sulle strisce. Non getto mozziconi nelle strade. Aspetto il mio turno per parlare. Non parcheggio sul marciapiede e neanche in seconda fila. Faccio il mio dovere. Studio, perché penso sia importante per vincere i concorsi. Vado a votare e non al mare. Mando i miei figli alla scuola pubblica. Non penso a veline o tronisti. A volte inseguo le mie passioni..
    Lettere dal Paese dei Nessuno, dall’Italia dei (cittadini) dimenticati che scrivono ai giornali per avere una speranza e riassumono il declino di un vivere comune, intaccato da una terribile domanda: ma chi te lo fa fare? Giovani che si spaventano: «Ho paura per il futuro mio, del mondo, di tutti, non riesco a vedere il prosieguo della storia che il presente ci sta raccontando» (Martino, vent’anni). Anziani che si deprimono: «Sono avvilita, disgustata. Tutti rubano, tutti mangiano, tutti si fanno appoggiare o raccomandare. Se non sei così ti tagliano fuori » (Barbara, settantacinque anni). Ragazzine che si interrogano. Come Giulia. Storia esemplare che non fa notizia, ma indica il retropensiero che aleggia su di noi quando prendiamo un impegno: ne valeva la pena?
    Per tutto l’anno, finite le lezioni, due volte la settimana, Giulia si fa cinquanta chilometri per frequentare la scuola di ballo più famosa d’Italia. E dopo due ore alla sbarra e cinquanta chilometri di ritorno, è di nuovo a casa a fare i compiti. È brava, in classe e nella danza. Non ha tempo per Playstation, Xbox, non si stordisce davanti alla TV. La vedi in giardino alla prima chiazza di sole esercitarsi nei passi e nelle ruote: su una mano, su due mani, di lato. Se riuscirà a continuare sarà ammessa alla frequenza quotidiana: vorrà dire la scuola, poi cinquanta chilometri, la lezione alla Scala, altri cinquanta chilometri, i compiti e così via, salvo i giorni delle prove per gli spettacoli, quando sarà impegnata fino a sera. Per anni e anni, ogni anno nel timore di non passare: pena l’esclusione dalla scuola di danza.
    Già da ora qualche amica comincia a non capire. Si domanda il perché di tanto impegno, tanto stress, tanta fatica. Si chiede perché Giulia si diverta ad andare avanti e indietro rinunciando a molte cose divertenti, quando basta apparire in una trasmissione TV o ancheggiare un po’ per raggiungere lo stesso obiettivo: uscire dalla mischia, avere un posto in prima fila. Si spendono milioni di euro in tv per valorizzare pupe, veline e anche velone. E si sbeffeggia più o meno involontariamente chi ha scelto un impegno, chi fa coscienziosamente il proprio lavoro. «Pagano ancora il sacrificio, lo studio, la fatica in questo Paese?», è la domanda che Giulia invia nel pozzo delle mail, cercando una non scontata risposta.
    C’era una come lei una volta a Milano. Era figlia di un tranviere. Coi sacrifici e con il talento è diventata Carla Fracci. Ma non c’è più il futuro di una volta, scrivono oggi i writer sui muri. Nel paradosso temporale di un graffito il semiologo Francesco Casetti legge il bisogno di un’aspettativa non banale. «Si invoca il futuro, che non c’è ancora, non a partire dal presente, ma dal passato che non c’è più. Ieri c’era il senso del domani: oggi questo senso manca. E si deve andare a ciò che non c’è più (lo ieri) per poter recuperare ciò che non c’è ancora (il domani)».
    Bisogna affidarsi alla memoria, allora, perché le opportunità non stanno nell’orizzonte geografico dei vari Nessuno che rumoreggiano dalle caselle della posta. Rispetto a ieri, la ragnatela di intrallazzi ha inquinato l’aria e ristretto i confini del galateo civico, come ha scritto Sergio Romano. «Il declivio del nostro vivere comune è intaccato dai comportamenti scorretti, a volte spregevoli, diventati prassi abituale», è la tesi di Maurizio Viroli, che alla decadenza delle buone pratiche ha dedicato una lunga riflessione e un libro dal titolo esplicito (La libertà dei servi, Einaudi).
    «Quando si dirà che c’è un Paese anche per i Nessuno che tirano la pialla?», sollecita una dottoressa che a quarant’anni ha strappato il contratto definitivo di assunzione. Le donne in medicina faticano parecchio a trovare un posto, scrive: quando sono brave e competitive, non allineate allo standard della rampante o dell’amica del boss, le stroncano subito. Se hanno dei figli vengono penalizzate. Se si danno troppo da fare vengono redarguite. Se non si allineano, sono emarginate. Il mobbing nei reparti è prassi abituale. Senza sponsor politici negli ospedali difficilmente si fa carriera...
    Si vagheggia un new deal civico, la scoperta di nuovi eroi. Si chiede un sussulto alla politica. Massimiliano Panarari, docente di Scienze politiche all’Università di Modena (L’Italia da Gramsci al gossip, Einaudi) profetizza l’abbattimento dell’impasto micidiale che alimenta la sottocultura e l’antipolitica. Ma non a breve: «La visione del mondo in Italia è basata troppo sull’irrealtà». Lo psichiatra e scrittore Vittorino Andreoli è ancora più scettico: «Io ho paura che questa società non si domandi più nulla, chieda solo e soltanto tecnologia: la tecnologia svuota, modifica i comportamenti, ci indica quel che serve a sopravvivere bene ma non risolve il senso della vita. A poco a poco stiamo diventando dei primitivi tecnologizzati in una civiltà dell’ingiustizia».
    Poveri Nessuno, abbarbicati alla speranza di un Paese normale dove buongiorno, come diceva Zavattini, vuol dire davvero buongiorno. Formichine inattuali nel generale appiattimento verso la società della convenienza, che rischiano di essere schiacciate tra scarpe gigantesche e pietraie desolate, come immaginava vent’anni fa Anna Maria Ortese in un memorabile racconto milanese. Un bimbo, scivolato per disgrazia sotto le ruote di un tram, che offre al padre angosciato una riflessione fulminea sul senso della vita: «Noi siamo come le formiche, vero, papà?».
    Bisogna forse dire «Basta!», come fa il designer Giancarlo Iliprandi che dal Politecnico di Milano teorizza un movimento culturale per cambiare aria e mette tra i capifila un grande centenario come Gillo Dorfles. «Basta a quello che non ci piace/ Basta senza sporcare i muri/ Basta per comunicare la voglia di cambiare».
    O chiamarsi fuori, come Luca Goldoni, investigatore di lungo corso dei comportamenti nazionali, che a un certo punto si è reso conto di non abitare più nello stesso Paese in cui era nato. «È successo quando ho letto di una telefonata intercettata tra l’amica di un politico e un’ex compagna di classe in attesa di un provino tv. "Non c’era verso di farmi dare un contratto", diceva una. E l’altra: "E come hai fatto a ottenerlo?". "Non c’era modo di convincerlo". "E allora?". "E allora gliel’ho data"».
    Non importa chi sei, ma chi conosci, si filosofeggia dai blog studenteschi. Servirebbe un antivirus alla cultura della convenienza, «perché se non ricostruiamo una società fondata sui doveri reciproci non sapremo nemmeno più godere dei nostri diritti », spiega Viroli. Servirebbe qualche gesto di coraggio in un Paese ricattato dall’egoismo e dalle cricche. «Cominciamo a difendere i Nessuno mettendo qualche sassolino nelle scarpe dei grandi — dice don Antonio Mazzi, fondatore di Exodus — e facciamo qualcosa per le vite di scarto, magari scuole per i bocciati da questo sistema poco umano, come don Milani a Barbiana». Esempi, responsabilità, impegno, pulizia morale: l’unico parametro legalmente riconosciuto non può essere quello del denaro, scrivono in tanti. Poi un cittadino indignato lascia cadere una domanda. «Chi è arrivato in alto con gli intrallazzi, può avere soprassalti morali?». Noi, come le formichine della Ortese, dobbiamo sperare. Ma è legittimo dubitare.
    Giangiacomo Schiavi
    18 luglio 2010© RIPRODUZIONE RISERVATA

    http://www.corriere.it/cultura/10_luglio_18/schiavi_senso_civico_605a76ec-9296-11df-929c-00144f02aabe.shtml

    domenica 27 giugno 2010

    I cartelloni pubblicitari: che i Comuni facciano attenzione...

    L'installazione di cartelloni pubblicitari è un metodo che una amministrazione comunale ha per incassare qualche quattrino e per questo motivo sono presenti un po' in tutte le città italiane.
    Tali cartelloni, di cui esistono varie misure, alcune veramente enormi, non possono essere collocati ovunque, giacché sono soggetti a vincoli, per esempio, da parte del Codice della Strada, delle Soprintendenze Archeologiche, ambientali, eccetera.
    Tuttavia, come spesso in questo Paese capita, in alcune parti d'Italia il fenomeno è andato fuori controllo e vi è una massiccia proliferazione di cartelloni, installati perlopiù abusivamente, non solo violando i regolamenti, ma anche ostacolando l'uso di marciapiedi e passaggi pedonali o chiudendo la visuale a finestre di abitazioni e vetrine dei negozi.

    È esemplificativo di questo stato di cose ancora una volta la città di Roma, alle soglie del terzo millennio patria del degrado, dell'incuria e dell'illecito.

    Ma ora sembra che stia avvenendo qualcosa di epocale: gruppi di cittadini, prima molto ristretti, ma ora sempre più numerosi hanno cominciato a protestare e, stante anche l'assoluta incapacità (o volontà?) del Comune di Roma ad affrontare il problema, sono passati all'azione.
    Prima hanno cominciato a scrivere "abusivo", "basta!" eccetera sopra i cartelloni.

    Ed è di poco fa la fotografia di un cartellone eradicato e collocato presso i cassonetti della nettezza urbana, col chiaro significato di "gettarlo in discarica".

    Ovviamente questo blog è dalla parte dei cittadini e pensiamo che di cartelloni pubblicitari ce ne dovrebbero essere pochi e ben pensati.

    Torino è una città che per ora sembra abbastanza risparmiata da questa calata di "barbari pubblicitari", ma esortiamo i lettori a vigilare e segnalarci qualsiasi situazione d'abuso o poco chiara.

    Roma, anche a causa di questi cartelloni, è praticamente stuprata, non vogliamo che lo diventi anche Torino!















    sabato 26 giugno 2010

    Parco dell'Arrivore: i tre passaggi accessibili di Via Botticelli

    Questa è una storia un po' macchinosa, che però ci fa capire come funzionano ancora certe cose in Italia.

    In data 24 aprile un cittadino segnalava all'Assessorato Politiche per l'Ambiente e per la Casa che una bancarella sita in Via Botticelli era messa in modo da ostruire uno dei tre passaggi accessibili (cioè con scivolo) del Parco dell'Arrivore.
    In origine la bancarella lasciava correttamente libero il passaggio, come si evince da queste due foto, tratte da Google Maps. Ma, almeno dal 24 aprile 2010, data in cui il cittadino segnalava l'illecito, le cose non stavano più così: la bancarella ostruiva il passaggio.
    La risposta dei Vigili Urbani delegati al riscontro era del tutto insoddisfacente, recitando: "Si precisa che l’occupazione in oggetto, che è situata su marciapiede largo mt. 6, lasciando mt. 2 per il transito pedonale, come stabilito dal Codice della Strada, non è di impedimento all’accesso al parco dell’Arrivore. In data 29 maggio u.s., a seguito di un ulteriore sopralluogo, il titolare è stato diffidato a mantenere l’occupazione come previsto in Autorizzazione e ad osservarne le prescrizioni.".

    In pratica i Vigili non si esprimevano sull'ostruzione dello scivolo, utile lo ricordiamo anche ai disabili e costruito con i soldi dei contribuenti, ma si limitavano a un generico "impedimento all'accesso" che non c'era a loro giudizio. Al che il cittadino, infastidito, rispondeva, con documentazione fotografica, che lo scivolo era addirittura segnalato sulla mappa ufficiale del Parco, presente, in formato PDF, sul sito del Comune (mappa che qui invece vedete in calce, con evidenziato lo scivolo per disabili inutilizzabile a causa dell'occupazione della bancarella; cliccare per ingrandire).
    Il cittadino allegava anche fotografie in cui si vedeva che lo scivolo, dopo l'intervento dei Vigili, era stato addirittura bloccato da un asse di legno e vari oggetti della bancarella erano sistemati sul prato del Parco.

    Alla risposta piccata del cittadino ancora non v'è risposta da parte delle autorità competenti.
    La situazione attuale è, se vogliamo, peggiore giacché dopo nostri sopralluoghi negli ultimi giorni tutto è come illustrato e ci sono anche tracce di falò nel prato retrostante la bancarella! Follia!

    Ancora oggi 26 giugno 2010 un passaggio per disabili costruito coi soldi della collettività viene reso inutilizzabile da una singola attività commerciale.
    Vogliamo quindi fare i nostri più vivi apprezzamenti al Comune di Torino. Ovviamente siamo ironici. E arrabbiati.

    Se anche voi volete richiedere la disostruzione del passaggio accessibile potete inviare la seguente e-mail all'indirizzo segreteria.politichecasaeverde@comune.torino.it

    Spett. Assessorato,

    la presente per richiedere la disostruzione del passaggio accessibile al Parco dell'Arrivore sito in Via Botticelli, attualmente occupato da una bancarella di vendita di frutta e verdura.
    Tale passaggio fa parte dei tre passaggi di accesso al Parco da Via Botticelli, come si evince dalle mappe del comune, ed è utile perché essendo dotato di scivolo è accessibile da parte di persone con problemi di deambulazione, dai ciclisti, dai passeggini eccetera.
    Il passaggio in oggetto è stato costruito con i soldi della collettività e non si capisce perché deve essere ostruito da una attività commerciale privata.

    Distinti saluti,

    Nome Cognome


    giovedì 24 giugno 2010

    Circoscrizione 6: l'Ufficio Tecnico e le transenne

    Il 4 giugno 2010 fa avevamo segnalato, grazie anche all'interessamento dell'utente RezTo del fourm di Skyscrapercity, la presenza di transenne "anti-accessibilità" presso il passaggio pedonale che va da Piazza Sofia all'adiacente Parco della Confluenza. Tali transenne rendevano molto ostico il passaggio a mamme con passeggini, persone deambulanti su sedie a rotelle, ciclisti, ma in genere davano fastidio un po' a tutti.
    L'Ufficio Tecnico della Circoscrizione 6 ci aveva fatto sapere che erano state poste su richiesta della GTT e che avrebbero chiesto se l'esigenza di codeste transenne fosse terminata.

    Mercoledì 23 giugno 2010 abbiamo potuto constatare con soddisfazione che tali transenne erano state rimosse.

    Vogliamo ringraziare caldamente l'Ufficio Tecnico della Circoscrizione 6 che si è interessato alla questione, mostrando una sensibilità non comune.

    Se anche voi volete ringraziare il personale della Circoscrizione potete scrivere al seguente indirizzo e-mail: circ6@comune.torino.it

    Ora manca solo di rifare le strisce pedonali! ;-)

    mercoledì 23 giugno 2010

    "Marmitta selvaggia", come denunciare?

    Capita che improbabili individui girino per le strade con motociclette o scooter estremamente rumorosi. Ciò avviene perché codesti soggetti sostituiscono alcune componenti meccaniche come lo scarico (detto popolarmente marmitta) con modelli diversi da quelli montati dal produttore, al fine di avere più potenza oppure per il semplice e demente gusto di “fare più casino”.
    È necessario dire che le sostituzioni sono fatte o con componenti omologati o con componenti utilizzabili esclusivamente su piste o comunque non su strade pubbliche.
    Inoltre è da sottolineare che i modelli di scarico omologati possono essere facilmente manomessi mediante l'asportazione del dispositivo silenziatore, chiamato popolarmente “Db-killer”.
    Ovviamente tutte le sostituzioni devono sottostare a due vincoli: il primo è quello imposto dal comma 13 dell’articolo 72 del Codice della Strada: “Chiunque circola con uno dei veicoli citati nel presente articolo in cui alcuno dei dispositivi ivi prescritti manchi o non sia conforme alle disposizioni stabilite nei previsti provvedimenti è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 71 a euro 286.”; il secondo è l’articolo 78, commi 3 e 4, che stabilisce: “Chiunque circola con un veicolo al quale siano state apportate modifiche alle caratteristiche indicate nel certificato di omologazione o di approvazione e nella carta di circolazione, oppure con il telaio modificato e che non risulti abbia sostenuto, con esito favorevole, le prescritte visita e prova, ovvero circola con un veicolo al quale sia stato sostituito il telaio in tutto o in parte e che non risulti abbia sostenuto con esito favorevole le prescritte visita e prova, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 357 a euro 1.433.”; c'è poi infine l'articolo 155 del Codice della Strada, commi 1 e 2 “Durante la circolazione si devono evitare rumori molesti causati sia dal modo di guidare i veicoli, specialmente se a motore, sia dal modo in cui è sistemato il carico e sia da altri atti connessi con la circolazione stessa. Il dispositivo silenziatore, qualora prescritto, deve essere tenuto in buone condizioni di efficienza e non deve essere alterato. Chiunque viola le disposizioni del presente articolo è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 34,98 a euro 143,19.”
    Nel caso si ritenga che un motoveicolo non rispetti questi vincoli è sufficiente annotare il numero della targa e scrivere la seguente e-mail alla Polizia Municipale all'indirizzo contactcenterpm@comune.torino.it.

    OGGETTO: segnalazione motoveicolo rumoroso

    Spett. Polizia Municipale di Torino,

    ai sensi degli articoli 72, 78 e 155 del Codice della Strada si segnala il motoveicolo con targa XXNNNXX che circola in zona XXXXXXX producendo rumori estremamente molesti, probabilmente a causa di modifiche strutturali al veicolo.
    Si chiede pertanto un controllo allo scopo di far cessare la produzione di rumori molesti.

    Distinti saluti,

    Nome Cognome

    martedì 22 giugno 2010

    Roma e Torino


    Roma e Torino, due città così diverse, ma con tante cose in comune. Sono state entrambe capitali d'Italia, insieme a Firenze... e sono unite da questo blog, che nasce come emulazione del blog Migliora Roma di Martina. Martina ci ha dato una mano con preziosi consigli e speriamo continui a darcene, e per questo la ringraziamo pubblicamente. Speriamo anche che altri blogger di altre città seguano l'esempio, in modo da costruire una rete di blog antidegrado in tutta Italia.


    Vogliamo anche ricordare gli altri blog del circuito antidegrado romano: Riprendiamoci Roma, Pro PUP Roma, Roma fa schifo, San Lorenzo Resiste, Malaroma e tanti tanti altri. E speriamo diventino sempre di più, sia a Roma sia nel resto d'Italia.

    Di lavoro ce n'è da fare e chi ha a cuore il decoro e il progresso della propria città, del proprio paese, del proprio quartiere è il benvenuto.

    Miglioriamo l'Italia!

    PS ringraziamo Marmox per le splendide fotografie di Torino che usiamo e useremo in questo blog

    sabato 19 giugno 2010

    Automobile abbandonata e vandalizzata in Strada Settimo (aggiornato)









    (il post è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale)

    19 giugno 2010
    In Strada di Settimo, dietro al benzinaio Q8 prima del Ponte Amedeo VIII e precisamente nel parcheggio alberato di pertinenza del Parco dell'Arrivore, è stata abbandonata da qualche giorno una Fiat Marengo targata BF953MV, subito vandalizzata dai "soliti ignoti".
    In data 17 giugno 2010 è stata fatta segnalazione alla Polizia Municipale.
    Se volete segnalarla anche voi copiate e incollate il seguente testo, firmatelo con nome e cognome e inviatelo a contactcenterpm@comune.torino.it

    Spett. Polizia Municipale di Torino,

    si segnala che in Strada di Settimo, nel parcheggio alberato di pertinenza del Parco dell'Arrivore situato alle spalle del benzinaio Q8 prima del Ponte Amedeo VIII, è presente una automobile Fiat Marengo targa BF953MV. Tale automobile appare abbandonata ed è stata vandalizzata.
    Si richiede la rimozione della stessa.

    Distinti saluti,

    Nome e Cognome


    25 giugno 2010
    L'utente Ilto del forum di SkyscraperCity gentilmente ci indica che per la segnalazione di automobili abbandonate e/o vandalizzate è anche disponibile questa pagina sul sito del Comune in cui è altresì illustrato l'iter burocratico/amministrativo messo in moto dalla segnalazione.

    mercoledì 9 giugno 2010

    Nasce il blog Migliora Torino!

    Di cosa si tratta?

    Questo blog intende raccogliere segnalazioni, denunce, esposti, lettere, riguardanti gli illeciti piccoli e grandi, il degrado, il malfunzionamento, l'ingiustizia e in generale tutte le violazioni alla civile convivenza che avvengono nella città di Torino e zone limitrofe.

    Se leggi e regolamenti che vi tutelano non vengono rispettati e fatti rispettare mandateci una e-mail. Se la segnalazione sarà pertinente la pubblicheremo!

    Siamo inoltre aperti a collaborazioni: mandateci una e-mail!

    A presto con le prime segnalazioni.

    Lo Staff di Migliora Torino