Ci spostiamo a Milano per segnalare un fatto veramente molto triste. Un nostro amico, Danilo Taglietti, uno dei tre fondatori dell'associazione Programma Azione Navigli per il recupero e la valorizzazione degli storici navigli di Milano, è stato fatto oggetto di una violenta aggressione da parte di uno sbandato che, secondo diverse testimonianze, è solito passare le sue giornate a drogarsi nel quartiere.
La nostra ovvia solidarietà è non solo personale, ma anche ideologica, per così dire, giacché l'opera di Danilo è meritoria di ben altro che della violenza di un disadattato. Il degrado di un quartiere immancabilmente è associato al degrado delle persone e non è un caso che questo emarginato abbia pensato di esprimere le sue "argomentazioni" usando violenza su un suo "interlocutore". Né è un caso che nessuno dei numerosi passanti sia intervenuto in aiuto di Danilo.
Personalmente riteniamo corresponsabili di questa aggressione i milanesi: come cittadini, che girano la testa dall'altra parte o meglio la infilano sotto la sabbia come tanti struzzi, se mai ci fosse la sabbia in darsena; come istituzioni, con le loro immobilità e indolenza che rasentano l'omissione d'atti d'ufficio.
Un grandissimo abbraccio e augurio di pronta guarigione a Danilo, che dovrà essere sottoposto ad operazione chirurgica. Siamo a sua disposizione per qualsiasi comunicazione voglia fare sui suoi progetti di riqualificazione dei navigli.
Articoli sulla vicenda:
Corriere
Repubblica
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